Vita - Vigna

Pubblicato il 15 dicembre 2025 alle ore 05:28

La Parola: "C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò”.

Il Commento: La nostra vita è descritta da questo versetto del Vangelo di oggi. Infatti la vigna delle nostre esistenze non è opera nostra, l’abbiamo ricevuta in dono. Non ci siamo dati la vita da soli, ne siamo solo i beneficiari. E chi ce l’ha consegnata ha persino avuto la delicatezza di lasciarci spazio, di arretrare, come l’estremo atto di fiducia di chi fatica per qualcosa e poi si fida di consegnarla nelle mani di altri. Il nostro problema sta nel fatto che Dio ha scelto di non essere evidente, e questo molte volte ci convince che i padroni siamo noi.

Quando tu ti credi padrone della vita ti dimentichi ad esempio che un giorno dovrai riconsegnarla, e che prima o poi bisognerà rendere conto di come abbiamo vissuto, di come abbiamo avuto cura di questo dono. Gesù racconta questa parabola per descrivere la violenza con cui rifiutiamo di riconoscerci umani, destinati a passare attraverso l’esperienza della morte e sempre tentati di vivere come se fossimo dio, quando basterebbe accettare la nostra finitudine e smettere di pensare al padrone della vigna come un nemico da cui difendersi. Gesù è venuto al mondo per dirci che il padrone in realtà è nostro Padre, e che se noi accettiamo il Suo amore siamo destinati ad ereditare ciò che è Suo. Quello che vorremmo prenderci con la forza, Dio vuole donarcelo con amore, ma senza l’umiltà (che è un bagno di realismo sano su noi stessi) rischiamo di vedere solo tutto in frantumi.

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