La Parola: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?».
Il Commento: La considerazione che fanno i farisei è più che corretta. Infatti l’impressione è che i discepoli di Gesù si sentano particolarmente al di sopra delle regole. Ma se essere cristiani significa trasgredire le regole, non potremmo forse convincerci che il messaggio di Gesù sia un pericoloso “fai da te” morale?
Effettivamente a una lettura superficiale potrebbe sembrare così, ma ciò che Gesù contesta non è il sabato, ma l’idolatria del sabato. Infatti possiamo attaccarci in maniera malata a una regola dimenticandoci il motivo per cui una regola esiste. Essa è lì come una grande indicazione, come un segnale, come una bussola, ma non è il viaggio, non è la meta, non è il fine. Stare alle regole solo per stare alle regole, significa aver perso di vista il motivo per cui vale la pena una regola. Il sabato serve a ricordarsi che il primato della nostra vita è di Dio, e se è di Dio allora noi siamo liberi, per questo almeno un giorno alla settimana bisogna astenersi dal lavoro, per ricordarci che non siamo nati per lavorare, ma che lavoriamo per vivere.

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