La Parola: “Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva…”.
Il Commento: È bello ricordarsi che secondo il racconto di Luca, Gesù pronuncia la meravigliosa pagina delle beatitudini avendo davanti ai suoi occhi i volti dei suoi discepoli. Gesù non parla in astratto ma parla avendo chiaro che è proprio davanti a sé il povero, l’afflitto, lo sconfitto, il debole, il perseguitato, il peccatore, l’errante, il malato, lo scoraggiato. Ci scandalizziamo quando accanto alla nostra fede convive anche la nostra fragilità. Ci domandiamo: come possiamo credere in Dio ed essere così peccatori, così deboli, così fallibili? Come è possibile credere che Dio mi ama e poi ritrovarmi a vivere terribili drammi esistenziali? Ci scandalizza la vicinanza tra fede e umanità. Gesù nella pagina del Vangelo di oggi benedice la nostra fragile umanità e ci rivela che sotto tutta quella apparente debolezza è nascosta una beatitudine. Si tratta allora di guardare con occhi diversi la nostra vita. Essa non vale la pena per ciò che ci insegna il mondo, ma vale la pena per ciò che ci rivela il Vangelo. È questa fiducia la vera via d’uscita, ed essa è un dono che va chiesto tutte le mattine.

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