Il volto del prossimo

Pubblicato il 7 agosto 2025 alle ore 07:12

La Parola: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”.

Il Commento: Alla domanda Gesù non può fare altro che rispondere per le rime: “Ama!”. Sembra semplice ma non è così scontato, soprattutto quando non riesci a comprendere chi dovresti amare. Anche a me interessa capire il “chi”, anche a me interessa sapere il nome proprio del mio “prossimo”.

Vedere, avere compassione, fermarsi, farsi vicino, fasciare, caricarsi è questa la spiegazione del “prossimo”. Il “chi” amare non è mai semplicemente un altro, siamo innanzitutto noi che davanti a ciò che abbiamo davanti, decidiamo di sentircene coinvolti e responsabili. Il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza.

Così Gesù ci insegna che ciò che stiamo cercando in Dio o negli altri, dobbiamo essere disposti a darlo innanzitutto noi. Chi di noi non vorrebbe essere ascoltato, allora ascolta tu innanzitutto. Chi di noi non vorrebbe essere amato, allora ama tu per primo. Chi di noi non vorrebbe essere preso sulle spalle e aiutato, allora sii tu la spalla per gli altri. Siamo arrabbiati perché ci “manca” ciò che secondo noi è importante, ma invece di perdere tempo ad essere arrabbiati perché non sostituiamo alla rabbia il tentativo di essere noi quella parte migliore che cerchiamo negli altri e in Dio?

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