La Parola: “ecco la tua mina che ho tenuta nascosta in un fazzoletto, perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quello che non hai depositato, e mieti quello che non hai seminato”.
Il Commento: Ma non è forse questa la più grande sfida educativa?
Cioè insegnare che né la paura, né il giudizio, né il senso di colpa possono essere criteri su cui fondare la propria vita, pena vedersela consumata, paralizzata, morta, vuota. Infatti c’è sempre una conseguenza a chi davanti alla fiducia reagisce con la pigrizia o con la paura.
Il messaggio è chiaro: noi possiamo disobbedire sia alla pigrizia che alla paura. E questa disobbedienza può tirar capolavori fuori di noi. Questa disobbedienza non ci rende più servi ma figli di re.

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