Il fine, non la fine…

Pubblicato il 8 ottobre 2025 alle ore 06:51

La Parola:  “Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina”.

Il Commento: Una sfilza infinita di eventi, terrori, segni riempie il Vangelo di oggi. Si avverte nitidamente che l’anno liturgico sta finendo, e la liturgia ce lo ricorda spostando il nostro sguardo alla fine della storia.

Forse la dicitura più corretta non dovrebbe essere “la fine della storia”, bensì “il fine della storia”, perché quando Gesù parla di questi eventi (molti tra l’altro esattamente realizzati come la devastazione di Gerusalemme), non vuole darci riferimenti cronologici ma escatologici. La differenza è semplice: Gesù non vuole fare del gossip, o dello spoileraggio.

Non vuole dirci come finisce il film per rovinarcelo, ma vuole ricordarci almeno due cose. La prima è che la scena di questo mondo passa, e che ogni cosa ha un inizio e una fine, compresa la nostra vita, e questo mondo. La seconda cosa è che il nostro destino però non è nel finire, nella fine, ma è la vita eterna che inizia esattamente quando tutto sembra ormai finire. Come reagisce un cristiano davanti a questo annuncio?

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